BUREN DANIEL

BUREN DANIEL

 

Elezione: Scultore architetto, eletto Accademico d’Onore 22.09.2010

Ruolo accademico: Accademico d’Onore

Pittore e scultore francese nato a Boulogne-Billancourt il 25 marzo 1938. Si è formato a Parigi presso l’École des Métiers d’Art e l’École des Beaux-Arts, esordendo nel 1967 al Salon de la Jeune Peinture con opere di tendenza minimalista. Sviluppando con coerenza il suo linguaggio espressivo, Buren ha lavorato su una varietà di supporti (tela, carta, plastica, legno, ecc.) o direttamente su pareti, facciate, gradinate, utilizzando strisce colorate alternate al bianco quali strumenti visivi per definire lo spazio.

Ha realizzato opere di formato monumentale, come Les couleurs: sculptures 1975-77 (1977, drappi di tessuto bicolore fissati su tetti di edifici parigini) o Les deux plateaux (1986, installazione permanente di colonne di altezza diversa nel cortile del Palais Royal a Parigi).

Negli anni Novanta le sue installazioni si fanno più complesse nella strutturazione degli spazi e per l’importanza della luce: accanto alle strisce ha impiegato pannelli colorati e superfici specchianti che producono effetti trompe-l’oeil (Dominant-Dominé, 1991, Centre d’Art Contemporain, Bordeaux), caleidoscopici (Transparence de la Lumière, 1996, Art Tower, Mito) e particolari rapporti tra interni ed esterni, architettura e paesaggio (A cielo aperto, 2000, S. Maria dello Spasimo, Palermo).

Nel 2002 ha allestito al Centre Pompidou di Parigi la mostra Le musée qui n’existait pas, un labirinto di settanta celle con pareti colorate, grigie e a righe moltiplicate da fascinosi giochi di specchi.

Ha partecipato alle più importanti rassegne di arte contemporanea, tra le quali la Biennale di Venezia (1986, aggiudicandosi il Leone d’Oro) e nel 2010 è stata inaugurata la sua prima installazione permanente al Macro (Museo d’arte contemporanea di Roma).

Nel 2012, per l’edizione di Monumenta, ha realizzato l’installazione Excentrique, travail in situ trasformando la navata del Grand Palais di Parigi in una sorta di foresta formata da 377 dischi in plastica sospesi su steli d’acciaio; sono dello stesso anno le cinque installazioni ideate per il parco archeologico di Scolacium (Catanzaro) nell’ambito del progetto Costruire sulle vestigia: impermanenze. Opere in situ.

In Italia, a Colle Val d’Elsa, nell’ambito della riqualificazione del centro della città bassa (progetto coordinato dall’Atelier di Jean Nouvel), si è occupato della ripavimentazione della centrale Piazza Arnolfo di Cambio.

Nel 2005 realizza Partitions colorées nel Nuovo Padiglione di Emodialisi di Pistoia, su invito di Giuliano Gori.

Nel 2008 ha partecipato al progetto Luci d’artista a Torino con l’installazione Tappeto Volante in Piazza Palazzo di Città.

Il 4 febbraio 2010 la Commissione del Bando di Concorso per la riqualificazione architettonica e artistica di Piazza Verdi alla Spezia ha aggiudicato a Buren la riqualificazione della piazza, giudicata da Vittorio Sgarbi un’opera criminale.

Nel 2011 ha realizzato nel parco di Villa la Magia, a Quarrata, “Muri fontane a tre colori per un esagono”.